Il logistico jolly Giuseppe Zilioli:
"I clienti sanno che il lavoro arriverà"
Ne è convinto Giuseppe Zilioli, che con il suo
lavoro di logistico jolly di autoriparatori
clienti ne serve a centinaia. Ma in Doc Ricambi Originali ci è
entrato come logistico...
Torniamo ai primi anni di questo secolo?
Al 2002, io ero stato assunto da pochissimo (il primo giugno sono
stati 18 anni), e lo scambio con il consorzio di Cremona lo
facevamo a Quinzano D'Oglio, nel cortile di casa mia.
All'epoca ero logistico e lo sono stato per due anni, fino a che
mi è stato proposto di diventare jolly e ho detto sì.
Cosa l'ha allettata?
Oltre alla gratificazione personale, mi piaceva l'idea di ampliare
i giri di consegna, di imparare strade nuove. Tantissimi paesi
della provincia di Brescia li ho conosciuti grazie a Doc. Per me
era unire l'utile al dilettevole, guidare il furgone mi piace
(faccio una media di 3-400 chilometri al giorno, ma il mio record è
stato 498), e mi piace quando capita il servizio di trasporto
extra, magari da Bergamo a un autoriparatore della Val Seriana che
non rientra nella mia zona.
Quanti giri logistici fa il consorzio più grosso di
AsConAuto?
Tra Brescia e Bergamo, se consideriamo anche le navette per le
Placche, siamo ormai a 33 giri logistici. Quando sono diventato
jolly eravamo in due con questa mansione e li abbiamo imparati metà
per uno. Ora che logistici-jolly siamo in quattro non li faccio
tutti, ma quello che ho imparato mi è rimasto.
Siamo organizzati in modo da ripetere lo stesso giro per una
settimana: adesso sono sulla bassa Franciacorta e ho una settantina
di clienti da servire, ma il mio giro di consegne preferito è
quello del Lago di Garda, lì è panorama puro.
Sta viaggiando a pieno carico?
Il peggio sembra passato, come lavoro siamo quasi ritornati ai
livelli pre-Covid e il trend appare in crescita.
Sto ricominciando a consegnare a clienti che per un po' ho visto
pochissimo o non ho visto per niente, segno che hanno ricominciato
a lavorare e che continuano a lavorare con l'originale. Ce n'è
qualcuno più in difficoltà che sta comprando meno, ma sono
pochi.
Il suo è un lavoro mordi e fuggi. Ha tempo per
raccogliere qualche parola dai clienti?
Stanno aspettando che si riempiano le officine. Di positivo c'è
che tanta gente non prende più i mezzi pubblici, usa la macchina, e
quindi i riparatori sanno che prima o poi il lavoro arriverà.
Negozi chiusi sì, nei miei giri ne vedo tanti, ma officine o
carrozzerie che hanno abbassato la saracinesca per la crisi da
Covid per ora non ce ne sono.
A proposito di Covid, lei ha paura?
AsConAuto ha avuto molte attenzioni per i suoi collaboratori, e
non parlo solo di presidi, guanti, gel e mascherine; per esempio,
ha anticipato la cassa integrazione e ha sottoscritto
un'assicurazione extra.
Personalmente cerco di avere meno contatti possibili e mi adeguo
all'atteggiamento del cliente: ancora oggi ce ne sono che ti dicono
di lasciare il pacco con i ricambi fuori dal cancello. E in alcune
concessionarie misurano la temperatura all'ingresso.
Io ho fatto parte del gruppo emergenze che ha creato la Doc ed ero
e sono tranquillo.
Quali sono le note caratteristiche di Giuseppe
Zilioli?
A me piace fare le cose come devono essere fatte. E sono
disponibile con il cliente, anche a fare una consegna extra se il
ricambio è urgente e l'officina è di strada tornando a casa; tutto
quello che può servire per agevolare il lavoro rappresenta un
contributo utile al successo del consorzio.
Hobby ne ha?
Avevo il ballo e un po' la fotografia; adesso, oltre a continuare
come volontario in Croce Verde, dove sono entrato quando sono
entrato in Doc, sono soprattutto amici e serate. È la vita dopo i
quaranta...
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