Il presidente DOC, Dario Soncina:
“Il 2023 sarà un anno di soddisfazioni”
"Il 2022 chiude molto bene, a livello di distribuzione di
ricambi originali sarà un anno molto positivo". Sono le parole che
i concessionari e gli autoriparatori DOC speravano di sentir
pronunciare dal presidente Dario Soncina nella
consueta intervista di fine anno. "L'obiettivo era di arrivare a
cento milioni di euro di prodotto trasportato, una cifra che
confermeremo solo a consuntivo ma, lo posso anticipare, siamo
allineati. È un risultato importante".
Pensiamo positivo anche per il 2023?
Assolutamente sì, e non è un atteggiamento, è proprio essere
realistici. La distribuzione dell'auto registrerà molti
cambiamenti, come anche la distribuzione dei ricambi, ma pensiamo
che chiunque sarà a venderli noi saremo quelli che li consegnano a
chi li acquista. Qualche interlocutore cambierà faccia o veste e
magari non sarà nemmeno la stessa persona, ma tra chi li fornisce e
chi li utilizza noi contiamo di esserci.
La distribuzione ricambi tramite consorzi resta il sistema più
efficace e conveniente, quello di DOC è ad altissima efficienza,
senza sprechi né fini di lucro.
E poi c'è un altro aspetto figlio di evoluzioni del passato.
A che cosa si riferisce?
Anni fa, quando l'informatica cominciava a essere diffusa in modo
massiccio, i sistemi erano sempre più performanti e c'era un
computer su tutte le scrivanie, ci sono stati incontri ad alto
livello tra i trader del mercato internazionale della carta
preoccupatissimi all'idea che non si sarebbe stampato più nulla:
chilometri di stampe e di schede perforate, si temeva, sarebbero
spariti. Dopo una ventina d'anni, il consumo di carta era
decuplicato: è vero che si stampava molto meno, ma erano tantissimi
in più che stampavano poco.
Questo per dire che il cambiamento delle tecnologie dell'auto non
deve spaventare: forse non si venderanno più gli ingranaggi del
cambio, ma si venderanno tanti accessori e diavolerie che oggi
fatichiamo a immaginare. Uscirà sempre il modello più nuovo e
performante, e il service cambierà faccia e si adeguerà.
Da parte loro i concessionari, anche quelli che si sentono più
venditori di auto e fanno fatica a vedere un business nella vendita
dei ricambi, si orienteranno sempre più sul post vendita.
Intanto gli autoriparatori cominciano a temere la sfida
delle sfide, l'avvento dell'elettrico. Hanno ragione a
preoccuparsi?
L'elettrico arriverà, è inevitabile, non sappiamo in che quantità
e proporzioni ma ci sarà una evoluzione graduale. Qualcuno ci
arriverà prima e qualcuno dopo. Le macchine non verranno sostituite
tutte in un colpo, anche le più obsolete - basti vedere il
circolante che invecchia - continuano a viaggiare. Il cambiamento
ha bisogno di tempo.
L'anno scorso il leit motiv era: si vende di meno, si
ripara di più. È stato valido anche in questo 2022?
La disponibilità delle fabbriche non è migliorata così tanto,
anzi, abbiamo alcune punte di peggioramento. Quindi sì, si continua
e si continuerà a fare manutenzione e a tenere in vita le auto più
del necessario.
Gli autoriparatori oggi sono pieni di lavoro. È giusto che pensino
che il mercato, il mondo dell'auto, la tecnologia cambia e quindi
anche loro dovranno riorganizzarsi, ma non possono essere
spaventatissimi; passeranno anni perché lo strapieno di oggi
diventi il quasi vuoto di domani.
Il consorzio porterà novità ai suoi
affiliati?
Le innovazioni saranno diffuse e trasversali, non mi aspetto
stravolgimenti ma un progressivo affinamento, un potenziamento
degli strumenti di cui già disponiamo e che, nelle mani di promoter
e magazzinieri in formazione continua, faranno lavorare meglio i
clienti.
In un'intervista recente Francesco Bonera ha detto: "Ho
fatto parte del consorzio dall'inizio, insieme al mio amico Dario
Soncina, e rifarei tutto, non vedo criticità". Parole lusinghiere,
dato anche il peso specifico di Bonera Group…
È così. Tutte le volte che si sono profilate nubi all'orizzonte o
abbiamo avuto la necessità di intervenire lo abbiamo fatto senza
spaventarci, senza strafare, tenendo i piedi per terra e lavorando
con l'obiettivo della funzionalità. Degli effetti speciali possiamo
fare a meno.
Altri consorzi stanno spingendo per investire il promoter
di un ruolo più commerciale. Lei che ne pensa?
Forse siamo stati precursori in questo campo. Alcuni anni fa
alcuni nostri promoter con un numero contenuto di clienti da
seguire con maggiore cura ha lavorato in questo senso all'interno
di uno specifico progetto, ma abbiamo capito che non è proprio
quella la strada.
Il promoter non lavora solo per una determinata
concessionaria o uno specifico marchio, non ha possibilità di
intervenire realmente sulla vendita perché non può conoscere
benissimo un marchio come il magazziniere dedicato della
concessionaria, e avrà sempre dei limiti commerciali perché non
potrà essere lui a stabilire condizioni che sono prerogativa del
dealer.
Il promoter saprà essere sempre più un consulente, non un
venditore solo di ricambi ma di 'Servizi & Soluzioni'. Saprà
essere un riferimento per gli autoriparatori che necessiteranno di
informazioni per risolvere un problema che probabilmente il
promoter avrà già incontrato presso altri affiliati o in altri
momenti e avrà la conoscenza per aiutarli a trovare la migliore
soluzione.
Qualche settimana fa abbiamo incontrato alcuni funzionari di un
partner storico dei consorzi, non soltanto di DOC ma di tutta la
rete AsConAuto, che sta spingendo sulla modalità di acquisizione
degli ordini via web: ci hanno spiegato che i loro venditori non
dovranno temere di essere 'disintermediati', anzi, saranno
incentivati a trasformarsi nel giro di qualche anno in veri e
propri promoter. Direi che la scelta del termine non è casuale e ci
ha riempito di soddisfazione.
Con le elezioni del nuovo direttivo AsConAuto lei è stato
nominato presidente del cda di AsConAuto logistica. Un ruolo
tagliato su misura…
Mi sono sempre occupato di logistica, ho riassunto questo incarico
dopo un normale avvicendamento durante la presidenza Guidi, periodo
in cui ho comunque continuato a supportare operativamente la
gestione.
Tra le altre cose, recentemente, abbiamo deciso di ragionare
sull'intera flotta dei nostri veicoli perché AsConAuto Logistica è
una realtà trasversale, nazionale, e con i ritardi generalizzati
nella consegna dei veicoli procedere con gli acquisti dei furgoni a
livello locale avrebbe potuto portare a delle inefficienze.
A
tavolino con i District Manager abbiamo cercato di anticipare i
tempi pianificando le sostituzioni dei mezzi da giugno 2023 fino a
dicembre 2024. Abbiamo quindi raccolto le necessità del singolo
distretto, chiesto a più costruttori la disponibilità di prodotto
e, sulla base di rassicurazioni che vanno da consegne a minimo
sette mesi fino a massimo 14, abbiamo fatto partire gli ordini per
una novantina di furgoni. I primi dovrebbero arrivare nell'estate
2023.
Ci salutiamo con gli auguri di buon anno?
A tutta la squadra. Sembrerà scontato, ma DOC Brescia-Bergamo può
contare su un gruppo di primordine: dai logistici ai promoter per
finire con il District Manager Davide Zago, sono tutti veramente
molto bravi, affiatati, coscienziosi.
È una squadra che tende a conservare l'efficienza e la qualità del
lavoro. Quello dei logistici, in particolare, non sempre è un
lavoro simpaticissimo, ma lo fanno con uno standard di qualità
buono e una serenità non comune. Ci si adegua all'eccellenza.
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