Claudio Sangaletti: "Da quando ho Doc
mi sento tranquillo e tutelato"
Gli chiedo quale sia la scelta Sangaletti in tema di ricambi e
mi risponde: "La scelta Sangaletti è Doc". La domanda l'ha capita
benissimo, il fatto è che per Claudio Sangaletti
scegliere di montare ricambi originali vuol dire affidarsi al
consorzio. Punto. Siamo andati a trovarlo nella sua
officina di Cologno al Serio (Bg).
La stessa di papà Benito?
Quando l'ha aperta, nel '56-'57, era un'officina generica con
annesso distributore di carburante, papà riparava macchine agricole
e faceva il contoterzista. Era partito 'piccolo'. Io l'ho
ingrandita fino agli 800 metri quadrati di oggi.
Sono entrato ragazzino, praticamente sono qui da sempre. Scuola e
officina, pane e bulloni. Siamo stati Fiat per 45 anni, prima
autorizzati, poi organizzati e poi più niente da 15 anni. È stata
una scelta difficile abbandonare Fiat, però ho fatto due conti e
deciso che per noi era meglio essere indipendenti. Oggi con me
lavorano mio figlio Daniele, che ha 36 anni, e un dipendente.
Per che giro di lavoro, in questa fase post
Covid?
Il lavoro è altalenante e non si può programmare: le macchine si
rompono, a volte ne ho venti sul piazzale e a volte ne ho tre. Per
fortuna ho sia un'auto che una bici di cortesia.
Siamo stati Fiat per decenni e sugli ingressi questa cosa si
sente, ma ripariamo anche BMW, Porsche, veicoli commerciali (in
questo momento in calo).
Lei è presidente della categoria Autoriparatori
dell'Unione Artigiani di Bergamo. I 'suoi' associati che cosa
dicono?
I miei associati mi dicono che con il codice Ateco potevano tenere
aperto e qualcuno l'ha fatto, ma ha lavorato soltanto sulle
emergenze. Io ho montato tre batterie e sono stato fermato da
tutti, mancavano i vigili del fuoco!
Il post lockdown è partito forte, sembrava che venissero in
officina anche solo per gonfiare le gomme. Mi sono attrezzato con
il sanificatore a ozono ma è un servizio che diamo gratuitamente,
indipendentemente dal Covid. Noi dobbiamo cercare di essere
alternativi alle concessionarie e coccolare il cliente: la presa e
riconsegna, per esempio, fa parte del lavoro.
È ottimista per il futuro?
Io sono sempre stato ottimista e lo sono ancora, se no non avrei
nemmeno riaperto. Per noi, però, gli ecoincentivi per sostituire le
macchine sono un dramma: se quelle vecchie che si rompevano vengono
sostituite con quelle nuove sparisce un bel bacino, senza contare
che su quelle nuove le garanzie ormai si allungano fino a cinque
anni.
Comunque, a medio termine, fino a dicembre, andiamo avanti bene.
C'è uno spunto migliore rispetto alla media dell'anno scorso, vedo
anche tanti colleghi che sono pieni di lavoro.
Qual è la scelta Sangaletti in fatto di
ricambi?
La scelta Sangaletti è Doc, perché da quando ho Doc mi sento
tranquillo e tutelato. Innanzitutto il servizio è strepitoso, dai
tempi di consegna alla tracciabilità sul portale, così vedo i tempi
reali e mi so regolare.
E poi c'è la Carla (Bonetti, promoter di riferimento, nda), non
toccarmela: risolve i problemi, se mi blocco su un reso, per
esempio, ci pensa lei, è solare...
Non mi ha detto dei ricambi...
Vorrei montare solo originale, ma non sempre si può. Se però il
cliente chiede sicurezza e affidabilità allora vado
sull'originale.
Le do tre motivazioni per scegliere l'originale: la prima è la
sicurezza e la garanzia di affidabilità. Sistema frenante, sistema
motore... in macchina ci sono famiglie intere. Io non diventerò mai
ricco ma dormo sonni tranquilli.
La seconda è che il cliente che vede l'originale dà più valore al
lavoro e all'officina.
La terza è che con l'originale sono io ad aver dato valore al
cliente; qualunque sia il mezzo, l'ho rispettato e gli ho dato
professionalità.
Con le concessionarie Doc come si trova?
Lavoro bene, ci scambiamo le foto con WhatsApp, ci mandiamo gli
spaccati dei ricambi... Tranne i più giovani, sono 50 anni sulla
piazza e i magazzinieri li conosco tutti, prima di Doc andavo io a
prendere i ricambi.
Secondo lei perché i suoi clienti scelgono
Sangaletti?
Perché sono sincero. Se mi dicono "sei un grande, bravo, mi hai
convinto" è un'emozione forte. Le cose bisogna spiegarle, è una
professionalità che mi tengo stretto.
Sa che dei clienti mi hanno regalato dei voucher per andare in
vacanza? Sono cose che mi emozionano, le prendo con gratitudine. Mi
sento ricco dentro.
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